Esteros del Iberá, Argentina


Esteros del Iberá, dove l’acqua custodisce il silenzio

“Ci sono luoghi in cui la natura non ha bisogno di parlare: sussurra.”

 

Nel cuore della provincia di Corrientes, lontano dalle rotte affollate e dai rumori del mondo, si apre un universo liquido e silenzioso: gli Esteros del Iberá, la seconda zona umida più estesa del Sud America dopo il Pantanal. Qui l’orizzonte si dissolve tra cielo e palude, e la vita segue un ritmo ancestrale, dettato dall’acqua, dal vento e dal volo degli uccelli.

Il nome Iberá deriva dalla lingua guaraní e significa “acque brillanti”. Ed è davvero così: al tramonto, le lagune sembrano specchi d’oro liquido, e ogni movimento — di una canoa, di una lontra, di un airone — si riflette e si moltiplica. È un paesaggio che calma, che guarisce, che invita al silenzio.

Un santuario di biodiversità

Con più di 12.000 chilometri quadrati di lagune, paludi, isole galleggianti, canali e savane, gli Esteros del Iberá sono un paradiso per la fauna selvatica. Qui si può osservare da vicino il maestoso cervo delle paludi, il timido aguará guazú (il lupo dalla criniera), caimani, capibara, scimmie e più di 350 specie di uccelli: colibrì, spatole rosate, jacana, falchi, ibis e il rarissimo ñandú.

La cosa più straordinaria? La facilità dell’incontro. Non serve cercare: la vita ti viene incontro, ti guarda negli occhi, ti accompagna. È uno dei pochi luoghi in Argentina dove il wildlife watching è autentico, fluido e quotidiano.

Il tempo si scioglie nell’acqua

Navigare tra i carandales (i canneti locali) in una piccola lancia, mentre la nebbia del mattino sale dalle acque tiepide, è un’esperienza quasi mistica. Il paesaggio si rivela lentamente: un riflesso qui, un fruscio là, il richiamo acuto di un uccello. Di notte, le stelle si specchiano nelle lagune, creando un cielo doppio. Di giorno, il vento accarezza le piante galleggianti e spinge i colori fino all’inverosimile.

L’Iberá è un luogo dove si impara a vedere l’invisibile, a respirare con la natura, a rallentare. Una scuola di lentezza e di meraviglia.

Umani e natura: una rinascita condivisa

Un tempo sottovalutata, l’area degli Esteros è oggi uno dei più grandi progetti di rewilding del continente, grazie al lavoro di organizzazioni come Rewilding Argentina, che ha reintrodotto specie emblematiche come il giaguaro, il tapiro e l’ara rossa. L’intervento umano qui non distrugge: ricuce, protegge, rigenera.

Le comunità locali, discendenti di guaraní e coloni criollos, vivono in armonia con il territorio. A Colonia Carlos Pellegrini, porta d’ingresso alla riserva, si respira l’aria semplice della pampa, fatta di empanadas, cavalli e serate davanti al fuoco. È un’Argentina autentica, che conserva ancora il legame con la sua terra e i suoi spiriti.

 

 
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