Nord Ovest Argentino: 1’400 km attraverso il Far West delle Ande


 

25.04.2015 - Dopo una riunione di travel designers a Buenos Aires ho deciso di spingermi verso Salta e oltre, verso quel “Far West” di cui avevo tanto sentito parlare.

 
 

Ci sono viaggi che ti restano addosso, che continuano a vibrare sotto la pelle anche quando sei già tornato a casa. Il Nord Ovest Argentino per me è stato proprio questo: un richiamo irresistibile verso un territorio remoto, arido e immenso, dove la natura domina in silenzio e l’uomo impara a rallentare.
Dopo una riunione di travel designers a Buenos Aires ho deciso, quasi d’impulso, di spingermi verso Salta e oltre, verso quel “Far West” di cui avevo tanto sentito parlare. Non immaginavo che quei giorni sarebbero diventati uno dei viaggi più intensi della mia vita.

Nord Ovest Argentino: 1.400 km attraverso il Far West delle Ande

Un itinerario di 1.400 km lontano dai percorsi battuti, attraversando le Ande dai 1.200 m s.l.m. fino ai 4.650 m s.l.m.: un viaggio mozzafiato dove la natura più spettacolare è indiscussa protagonista.

Questa regione offre un mosaico di bellissimi paesaggi: montagne imponenti, deserti dell’altipiano andino, lagune turchesi, saline abbaglianti, formazioni rocciose dai colori surreali, vigneti d’alta quota e piccoli villaggi dove il tempo sembra essersi fermato.

Salta: punto di partenza tra charme rurale e tradizioni andine

Raggiungere Salta da Buenos Aires è semplice: in poche ore di volo si atterra nel piccolo aeroporto locale. Ad aspettarmi c’era il signor Mario che, con grande ospitalità, mi ha accompagnato al mio alloggio. A Salta l’offerta alberghiera è molto varia: si può scegliere un hotel in centro oppure optare per una finca di charme immersa nel verde. Io ho scelto proprio quest’ultima soluzione, rivelatasi perfetta per iniziare il viaggio nella tranquillità assoluta della campagna salteña.

La spedizione nella Puna: tra saline, vulcani e villaggi remoti

Giorno 1 – Sulle tracce del “Tren a las Nubes”

Alle 08:00 del mattino successivo incontro il signor Carlos, guida e autista, soprannominato affettuosamente Mr. Marlboro Man: professionale, simpatico e incredibilmente esperto del Nord Ovest Argentino. Con lui condividerò alcuni dei panorami più emozionanti della mia vita.

Il nostro mezzo è una Toyota Hilux 3.0, una vera garanzia sulle strade della Puna, equipaggiata con telefono satellitare e bombola di ossigeno. Cominciamo il viaggio seguendo le rotaie del Tren de las Nubes, una delle ferrovie più alte al mondo, che da Salta attraversa la Valle de Lerma, la Quebrada del Toro e infine si arrampica verso l’altipiano andino.

Quebrada del Toro, Puerta Tastil, Incahuasi, Cacinal e Muñano sono alcuni dei luoghi che attraversiamo, fermandoci per fotografare formazioni rocciose colorate e piccoli villaggi andini. Verso le 14:00 arriviamo a San Antonio de los Cobres, dove ci concediamo un pranzo a base di deliziose empanadas.

Proseguiamo poi verso Tolar Grande (3.500 m), dove arriviamo al tramonto dopo aver visitato il Labirinto e il suggestivo Desierto del Diablo. A Tolar Grande ci attende una sistemazione semplice ma confortevole, con acqua calda e riscaldamento.

Giorno 2 – Salar de Arizaro e Cono de Arita

Il secondo giorno attraversiamo il vasto Salar de Arizaro, uno dei più grandi al mondo, finché all’orizzonte appare il misterioso Cono de Arita, una perfetta piramide naturale di origine vulcanica. Riprendiamo la pista in direzione El Peñon, attraversando scenari mozzafiato e incontrando branchi di lama lungo il cammino.

Pranziamo nella minuscola oasi di Antofallita, un villaggio di pochi abitanti incastonato in uno dei punti più remoti della regione. Nel pomeriggio raggiungiamo Antofagasta de la Sierra, nella provincia di Catamarca, proseguendo poi verso il vulcano Galán e la laguna Diamante.

Arriviamo a El Peñon al calare del sole, accolti da una doccia calda e da un ottimo locro, uno stufato andino ricco e saporito.

Giorno 3 – Il magico Campo di Pietra Pomice e la Laguna Grande

La mattina del terzo giorno è interamente dedicata allo straordinario Campo de Piedra Pómez, un gigantesco mare di formazioni bianche e rosate modellate dal vento, un luogo che sembra uscito da un altro pianeta. Ogni roccia, scolpita nei secoli, meriterebbe una fotografia.

Rientriamo a El Peñon per il pranzo e nel pomeriggio ci dirigiamo verso Laguna Grande, dove durante l’estate australe si radunano centinaia di eleganti fenicotteri rosa. Il rientro a El Peñon chiude un’altra giornata intensa e piena di emozioni.

Giorno 4 – Dalla Puna alla Valle Calchaquí

Lasciamo a malincuore i paesaggi d’alta quota per scendere verso i villaggi della Valle Calchaquí: Cafayate, Molinos, Cachi… luoghi dove la tradizione andina incontra l’eredità coloniale.

Dormiamo a Cafayate, cittadina nota per i vini e per le eccellenti strutture ricettive. Visito una bodega dove scopro i segreti dei vitigni locali e mi concedo un gelato davvero particolare ai gusti Malbec e Torrontés.

Percorriamo poi il “Camino de los Artesanos”, ricco di prodotti artigianali, per raggiungere Molinos e quindi la splendida Cachi. Dopo un buon asado affrontiamo la spettacolare discesa della Cuesta del Obispo, passando per la rettilinea Ruta de Tin Tin e il Parque Nacional Los Cardones (3.300 m). Rientriamo a Salta in tempo per il mio volo verso Buenos Aires.

Varianti dell’itinerario

Il percorso può essere costruito anche in senso inverso, iniziando dalla Valle Calchaquí e terminando a Tolar Grande. In alternativa (consigliato!) si possono aggiungere Purmamarca, la Quebrada de HumahuacaTilcara e Iruya. È possibile inoltre estendere il viaggio fino a San Pedro de Atacama in Cile oppure proseguire verso la Bolivia.

Conclusioni

Deserti, lagune, saline, valli, montagne spettacolari e una popolazione straordinariamente ospitale rendono questo itinerario un viaggio imperdibile attraverso uno dei paesaggi più affascinanti dell’intero continente sudamericano.

 
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